Perché dovresti mangiare Crucifere? E se lo fai, le prepari correttamente?

09.12.2023

Le crucifere: amore e odio

Le crucifere, meglio note in botanica come Brassicaceae o Cruciferae, sono così chiamate per la particolare morfologia del loro fiore: quattro petali disposti a....croce!

Forse questo non risolve il dubbio: di che alimenti stiamo parlando? A questa famiglia botanica appartengono ortaggi come cavoli, in tutte le loro varietà (Bruxelles, Cappuccio, Cavolfiore), broccoli, Cime di rapa e anche la rucola. La lista potrebbe continuare. Se al nominare tali vegetali avete già storto il naso, cerchiamo di capire come e perché introdurre questi alimenti, veri e propri protettori della salute.

Uno scudo contro i tumori

Dagli studi emerge che incrementare il consumo di Crucifere porta ad una riduzione dell'incidenza (cioè di nuovi casi) di tumore a seno, prostata, polmone, tiroide e ad altri distretti corporei. Ma perché?

Imprigionati all'interno delle cellule di questi vegetali troviamo sostanze chiamate GLUCOSINOLATI, un nome complicato, ma che vi aspettavate da molecole che hanno il compito di ridurre il rischio di cancro?

Ebbene, i glucosinolati sono fatti da un atomo di zolfo (che genera il cattivo odore durante la cottura) che "tiene" in una mano una parte zuccherina e nell'altra una parte non zuccherina.

Così come sono, i glucosinolati sono inattivi, rimangono in stand-by, il loro potere va sprigionato. Ma come?

In cucina...coltello alla mano!

Per attivarsi i glucosinolati devono entrare in contatto con un enzima, cioè un attivatore, chiamato MIROSINASI. C'è un problema (caspita, e dire che parliamo di broccoli!), glucosinolati e mirosinati sono rinchiusi in punti separati della pianta, non si incontrano normalmente, a meno che non rompiamo i "muri" che li separano e allora fondamentale sarà masticare bene qual cavolo cappuccio nell'insalata o ancora meglio tritare col coltello i nostri broccoli, cavolfiori & co.

Broccoli tritati su tagliere
Broccoli tritati su tagliere
Tubetti con broccoli
Tubetti con broccoli
Come per magia, la mirosinasi trasformerà i glucosinolati in tre composti: TIOCIANATI, ISOTIOCIANATI e NITRILI.

Semplificando, questi "sottoprodotti" stimolano il fegato a smaltire eventuali sostanze tossiche introdotte e risvegliano p53, un gene che risulta compromesso nelle cellule del cancro e che ha la funzione di arrestarne la moltiplicazione!

Tritiamo dunque quei cavoli sul tagliere, facciamoci un giro e lasciamo alla mirosinasi il tempo di operare la sua magia!

E sì, è il caso di dirlo...fatevi i cavoli vostri!

Dott. Rocco Cristaudo


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